Cercare di fare chiarezza su un argomento così di moda nel mondo dell’alimentazione nel CrossFit® e nel fitness in generale non è cosa semplice dato il bombardamento di pseudo informazioni che arrivano da ogni dove.
L’ influencer con mille mila like o l’amico grosso spesso hanno più voce in capitolo di chi ha studiato ma magari lo sport lo vede da dietro uno schermo, dunque è fondamentale in un contesto anche amatoriale di avviamento all’attività fisica ascoltare persone con un certo background in primis di studio che possano in qualche modo contestualizzare le necessità di ogni atleta che presenta peculiarità e caratteristiche che lo rendono unico.
Addentrandoci nell’infinito mondo della nutrizione mi viene in mente il periodo in cui il CrossFit® prendeva piede in Italia e contemporaneamente la dieta Paleo che molti ,anche tra i Pro, iniziarono a seguire. Fondamentalmente si basava su tutti quegli alimenti di cui disponeva un ipotetico uomo del Paleolitico e che mister X impiegato di Milano doveva cercare di mangiare.
Dai più è stata abbandonata per spesso una cattiva interpretazione ma principalmente per una oggettiva insostenibilità,specialmente in chiave performance.
Atleti con fisici immensi ma con prestazioni appunto che iniziavano a calare per carenza di benzina, quella vera, proveniente dai carboidrati.
Senza voler entrare in tecnicismi che in poche righe non sarebbe possibile affrontare ciò che comunque ha lasciato di buono è il concetto dell utilizzo di alimenti semplici, cosa che specialmente per un neofita è fondamentale per iniziare a far lavorare il proprio corpo in maniera corretta.
La ricerca del super integratore o il cibo miracoloso brucia grassi o che ti fa performare meglio non esiste nel mondo dei natural, esistono delle sane abitudini che derivano dal corretto utilizzo di ciò che la natura e non l industria ci ha donato.
Non mangiare ciò che tua nonna non riconoscerebbe come cibo è una sacrosanta verità!!!
Fatta questa premessa la personalizzazione ci consente di poter parlare di alimenti inseriti nella propria routine giornaliera e settimanale con accortezze che vanno di pari passo con lo stato di forma dell atleta quindi dalla performance e composizione corporea in quel momento.
Ciò che fa la differenza per avere i primi risultati in un contesto di educazione nutrizionale per uno sportivo alle prime armi è iniziare ad avere idea di cosa siano i macro nutrienti quali carboidrati grassi e proteine.
La partizione più adatta a quelle che sono le caratteristiche individuali deriva principalmente da osservazioni antropometriche, frutto di un profilo metabolico e quindi ormonale, indispensabili per poter avviare un percorso con delle informazioni che standardizzano la situazione di partenza e per poter lavorare poi in termini di timing, ciclizazzione e quantità in un secondo momento.
Di pari passo con la programmazione sportiva le lenti progressioni e la costanza ci consentiranno di dare sempre nuovi stimoli e di avere una maggiore consapevolezza del proprio corpo. La sensibilità che automaticamente un atleta acquisisce prendendosi cura di ciò che fa e mangia sarà indispensabile per avere maggiori feedback che serviranno a lui, al nutrizionista e al coach per migliorare la forma fisica.
Nel CrossFit® come nella nutrizione ci si avvale della scienza ma esiste un lato oscuro chiamato empirismo con il quale ogni professionista che ruota attorno al neofita o atleta RX di turno si deve scontrare, insegnare a conoscere ciò che si mette in bocca e farlo i maniera consapevole è la giusta strada per un corretto scambio di informazioni nel rispetto dei ruoli e delle competenze.
A tal proposito credo che ormai sia doveroso che in ogni box che si rispetti ci sia un referente esperto in nutrizione, il tuttologo nel 2018 non esiste più, esiste perchè da i suoi frutti, il lavoro in team.