In questo articolo cercheremo di fare una panoramica generale sugli infortuni dovuti al CrossFit®.
Tutti noi siamo a conoscenza dei benefici e dei vantaggi che ci apporta la pratica del nostro sport, molti di noi son abituati a convivere con piccoli acciacchi che ogni pratica sportiva porta con se , alcuni son incappati in infortuni grazie al CrossFit® più o meno seri ed altri son incorsi in vere e proprie patologie;
Vado a spiegarmi :
Sin dalle primissime settimane di pratica ci si accorge di come la forza, la potenza, definita come la velocità con cui si esegue un lavoro e la resistenza aerobica aumentino.
Ovviamente il discorso è diverso per chi proviene da sport di potenza o resistenza pura, che vedranno virare inevitabilmente le loro capacità verso l’equilibrio che si ricerca nel CrossFit®.
Tra gli innumerevoli vantaggi c’è da tenere conto (per i più vanitosi di noi) che praticare questa disciplina porta, oltre che all’aumento della coordinazione, dell’agilità, dell’accuratezza e dell’equilibrio, un miglioramento nella composizione corporea; riducendo la percentuale di massa grassa , promuovendo al contempo un ipertrofia funzionale con tutti i mutamenti neuro endocrini del caso (in gergo metabolismo veloce).
Volendo sconfinare nella filosofia e nel romanticismo il CrossFit® è uno di quegli sport che più allena la resilienza; vista non solo come la 4a capacità condizionale (capacità del sistema nervoso centrale di sopportare nel tempo la fatica, strettamente legata allo sviluppo dell’autoefficacia) ma anche come la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.
Altro fatto non meno rilevante dei sopra citati è che si entra a far parte di una community. Non è raro imbattersi durante le gare in atleti che spronano gli avversari; questo secondo il mio modesto parere è uno dei fatti che più dovrebbero essere sottolineati quando si parla di questa disciplina.
Ma non è tutto oro quello che luccica… Quali sono i reali rischi legati agli infortuni nel CrossFit® ?
Cerchiamo di andare con ordine e partiamo dal dire che dopo un totale di 132 questionari online completati tra i forum internazionali di CrossFit®, i dati hanno dimostrato che è stato calcolato un tasso di infortunio di 3,1% in 1000 ore di allenamento.
Le percentuali di lesioni dovute agli infortuni nel CrossFit® sembrano essere simili a quelle riportate per sport come weightlifting , powerlifting , ginnastica e sport a basso contatto. Tra le lesioni riportate, predominano le lesioni alla spalla e alla spina dorsale.
Riporto velocemente qui alcuni esempi (senza approfondire; lo faremo in altri articoli) in cui potrete sicuramente riconoscervi.
Infortunio spalla
Per quanto riguarda l’articolazione della spalla spesso si va incontro a sindrome da conflitto subacromiale e lesioni della cuffia dei rotatori , gli infortuni son dati soprattutto da:
• errato incastro nelle alzate del weightlifting
• errato incastro nella panca piana
• perdita della depressione scapolare in esercizi con kipping (M.U. ,pull up)
• perdita depressione scapolare e errato incastro in esercizi con kb
Infortunio Colonna Lombare
Andiamo invece a descrivere velocemente le cause più ricorrenti inerenti danni alla colonna lombare :
• perdita della lordosi nelle alzate
• instabilità/debolezza del core
• gamba corta (vera o finta)
• errata posizione ghd sit up/rower
Queste possono sfociare nella famosissima ernia del disco(vedi soprattutto il punto 1) o semplicemente in contratture dolorose o ad esempio problemi come artropatia faccettaria.
Se abbiamo una colonna in disfunzione, quindi magari abbiamo perso ad esempio il neutro del bacino e abbiamo disattivato alcuni degli stabilizzatori profondi, il nostro gesto potrebbe essere potenzialmente rischioso, soprattutto se non compensato con un lavoro di stabilizzazione.
Un limite che mi preme sottolineare riguardo al CrossFit® è la mancanza di lavoro sul piano trasversale; essendo descritto come Funzionale dovrebbe coinvolgere tutti e 3 i piani di movimento :sagittale, frontale e trasversale; la mancanza quasi totale di un piano è un fattore da tenere conto all’interno della programmazione.
Per quanto riguarda l’aspetto respiratorio dobbiamo considerare inoltre che il diaframma, quale principale muscolo inspiratorio, dovrebbe svolgere almeno i 2/3 del lavoro respiratorio con il restante 1/3 svolto dagli altri muscoli respiratori. Spesso nei praticanti CF lo troviamo in disfunzione , limitando così la capacità respiratoria e influenzando negativamente la postura.
L’ultima patologia che vado ad illustrare ma non certo per importanza non è molto comune e di solito si verifica tra reclute militari addestrate in squadre d’élite.
Rabdomiolisi da Sforzo
La rabdomiolisi da sforzo è una patologia che vede esplodere le cellule muscolari.
I miociti morendo rilasciano nel torrente ematico mioglobina, la quale viene filtrata attraverso i reni che, non essendo deputati a questo tipo di lavoro vengono danneggiati.
A livello locale, i muscoli subiscono gravi danni e vanno incontro a necrosi, provocando sintomi come gonfiore e debolezza man mano che vengono distrutte le cellule muscolari.
Un emergenza medica data dal gonfiore è la sindrome compartimentale acuta che se non trattata con un incisione fasciale può sfociare nella perdita del distretto coinvolto.
A volte la rabdomiolisi migliora con i trattamenti. A volte rimane un problema. A volte i reni non si riprendono più dai danni subiti.
Detto ciò spero di non avervi dissuaso dall’allenarvi, come tutte le cose va fatta “a modo” , meglio se seguiti da un coach preparato, beh ragazzi io vado a fare la borsa che devo andare al box, buon wod a tutti!