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box crossfit covid chiusura

I box di CrossFit chiusi non fermeranno l’avanzare della pandemia

Riassunto dei contenuti

Prima di iniziare questo lungo articolo alcune precisazioni personali

  1. La chiusura delle palestre e di conseguenza dei box di CrossFit e delle piscine non fermerà l’avanzata dell’epidemia.
  2. Questo semi lock down non fermerà l’avanzata dell’epidemia.
  3. Un nuovo lock down generalizzato non fermerà l’avanzata dell’epidemia.
  4. Il governo centrale non ha la più pallida idea del numero di contagiati e prende decisioni senza alcuna evidenza scientifica.
  5. Il 24 novembre NON RIAPRIRA’ nessuno. La situazione precipiterà nelle prossime settimane sarà lock down totale a tempo indeterminato.

Che inpatto avrà la chiusura delle palestre e delle piscine sulla lotta al contrasto della pandemia? Nessuno!

Tenere le palestre, i box di CrossFit e le palestre chiuse non produrrà nessun effetto sull’avanzare della pandemia.

La pandemia semplicemente non può essere fermata!

  1. Non sappiamo precisamente quanti positivi ci sono in Italia a causa della mancanza di un piano di screening efficace.
  2. Il numero di positivi asintomatici supera di N volte il numero di positivi con sintomi.
  3. Il virus ha un tasso di mortalità pari allo 0,07% contro lo 0,04% della normale influenza stagionale e quindi viaggia da ospite ad ospite in modo indisturbato.
  4. Anche se chiudessimo tutto e tutti senza una campagna di vaccinazione efficace il virus continuerebbe a circolare.

dati mortalità covid confronto con l’influenza

 

Come fermare l’epidemia?

Attualmente non abbiamo alcuno strumento di contrasto. L’epidemia di Covid-19 potrà essere fermata solo da un vaccino.

Quando arriverà il vaccino ?

Piero Di Lorenzo, presidente dell’Irbm di Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all’università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca (il più promettente in circolazione) parla di una data ottimistica che si aggira intorno a fine giugno.

Il vaccino Astra/Zeneca-Oxford sembra essere in grado di stimolare una robusta risposta immunitaria anche negli anziani.

Quanti positivi ci sono in Italia ?

Circa 6 milioni, milione più milione meno.

Cazzate? Io non penso proprio.

I soggetti positivi al coronavirus in Italia molto probabilmente superano il 10% della popolazione.

Ovviamente non ne possiamo essere sicuri, ma con una percentuale di tamponi positivi di 10 ogni 100 eseguiti, il conto della serva è presto fatto.

Perchè non abbiamo le terapie intensive piene?

Perchè il 99% dei contagiati è asintomatico ed è totalmente inconsapevole di essere malato.

Questo è ovviamente un enorme problema, poiché sappiamo che può comunque veicolare il virus, diffondendolo nei confronti delle fasce della popolazione più deboli, ma i numeri sono numeri e la casistica anche se incompleta è chiara.

Le persone che muoiono di complicanze dovute al Covid 19 nella maggior parte dei casi avevano una eta pari o superiore agli 80 anni e presentavano 3 o più patologie.

Dove ho preso i dati ? Semplicissimo dal sito ufficiale del ministero della salute

http://www.salute.gov.it/

Report sulla mortalità

L’età media dei pazienti deceduti e positivi a SARS-CoV-2 è 80 anni.

Le donne sono 15.719 (42,7%).

L’età mediana dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 è più alta di 30 anni rispetto a quella dei pazienti che hanno contratto l’infezione.

Le donne decedute dopo aver contratto infezione da SARS-CoV-2 hanno un’età più alta rispetto agli uomini (età mediane: donne 85 – uomini 79).

La figura mostra l’andamento dell’età media dei pazienti deceduti positivi a SARS-CoV-2 per settimana di calendario, a partire dalla 3° settimana di febbraio 2020 (la data del primo decesso risale al 21 febbraio 2020). L’età media dei decessi settimanali è andata sostanzialmente aumentando fino agli 85 anni (1° settimana di luglio) per poi calare leggermente.

eta media morti covid

Patologie preesistenti

Il grafico presenta le più comuni patologie croniche preesistenti (diagnosticate prima di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2) nei pazienti deceduti.

Patologie morti covid

Questo dato è stato ottenuto da 4738 deceduti per i quali è stato possibile analizzare le cartelle cliniche.

Il numero medio di patologie osservate in questa popolazione è di 3,5 (mediana 3, Deviazione Standard 2,0).

Complessivamente :

  1. 168 pazienti (3,5% del campione) presentavano 0 patologie.
  2. 631 (13,3%) presentavano 1 patologia, 928 (19,6%) presentavano 2 patologie.
  3. 3011 (63,6%) presentavano 3 o più patologie.

Prima del ricovero in ospedale, il 22% dei pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi seguiva una terapia con ACE-inibitori e il 14% una terapia con Sartani (bloccanti del recettore per l’angiotensina).

Nelle donne (n=1780) il numero medio di patologie osservate è di 3,6 negli uomini il numero medio di patologie osservate è di 3,4 .

Decessi in pazienti con meno di 50 anni

Al 22 ottobre 2020 sono 412, dei 36.806 (1,1%), i pazienti deceduti SARS-CoV-2 positivi di età inferiore ai 50 anni.

In particolare, 90 di questi avevano meno di 40 anni (60 uomini e 30 donne con età compresa tra 0 e 39 anni).

Di 12 pazienti di età inferiore ai 40 anni non sono disponibili informazioni cliniche; degli altri pazienti, 64 presentavano gravi patologie preesistenti (patologie cardiovascolari, renali, psichiatriche, diabete, obesità) e 14 non avevano diagnosticate patologie di rilievo.

Stai dicendo che gli anziani possono morire?

Assolutamente no. La mia mamma ha 82 anni e cerco di tenerla il più possibile al sicuro essendo anche cardiopatica. La tengo al sicuro avendo io in prima persona atteggiamenti coscienziosi. Il discorso è molto più ampio e cerca di concentrarsi sulla reale problematica attuale, che non riguarda il virus, ma l’emergenza economica che un governo incapace stà deliberatamente causando.

Emergenza sociale

La chiusura delle palestre e dei Box di CrossFit uniti alle piscine ed agli studi di personal trainer impatta in modo praticamente nullo sulla guerra alla epidemia di Corona Virus.

Il risultato di questa scellerata decisione sarà quello di creare un vero e proprio innesco per l’esplosione di una bomba sociale, dovuta alla mancanza di lavoro per decine di migliaia di attività commerciali legate al mondo del fitness, che dopo aver eroicamente sostenuto il primo lockdown e trovato le forze per riaprire in sicurezza con investimenti anche ingenti, si ritrovano a mo di agnello sacrificale a pagare per tutti.

Le palestre e le piscine ed i box di CrossFit dovevano restare aperti

Lo sport è vita. Un corretta alimentazione unita ad una regolare attività fisica migliora in modo esponenziale non solo il sistema immunitario, ma anche lo stato di salute mentale.

Le regole di prevenzione in luoghi come palestre e piscine sono tra le più stringenti ed efficaci ed il tasso di propagazione del virus è praticamente tra i più bassi in circolazione.

Migliaia di operatori del benessere si ritrovano a combattere ancora una volta delle decisioni ingiuste, prese senza alcuna evidenza scientifica, con il solo risultato di chiudere per sempre.

Non ci meritiamo questo trattamento ma soprattutto non ci meritiamo una classe politica cosi incapace.

 

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I box di CrossFit chiusi non fermeranno l'avanzare della pandemia
Descrizione Articolo :
La chiusura delle palestre e dei box di CrossFit non fermerà l'avanzamento della pandemia ma innescherà l'ennesima emergenza sociale.
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My Cross Life
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