Era inevitabile. Si esatto inevitabile. Prima o poi sarebbe successo. Mettici anche l’intrusione di corpi estranei alla comunità e le restrizioni dovute al Covid ed eccovi servito uno scenario ad alto potenziale di Caos…
Ma fortunatamente tutte queste polemiche sterili sono fondate sul nulla più assolute e sono convinto che con la fine di tutta questa emergenza le cose torneranno al loro posto…
Dobbiamo partire dal principio per capire bene cosa sta succedendo.
Premessa doverosa
In Italia da oramai 6/8 anni? è cresciuto e si è sviluppato un vero e proprio movimento di “gare amatoriali” legate al CrossFit. Uno dei più belli, vari e promettenti del mondo, modestia a parte.
Badate bene, non gare in cui si faceva Functional Fitness o Functional Training, Cross Lifting o altro, ma gare in cui si faceva e si fa CrossFit PURO, fatto da CrossFitters che si allenano in box di CrossFit ufficiali.
Tale movimento è cresciuto rigogliosamente solo grazie agli atleti di questa disciplina ed ai loro organizzatori e non grazie agli enti promotori che non hanno fino ad ora mai aggiunto valore a tali manifestazioni.
Le regole sono sempre state chiare. La selezione è sempre stata spietata e naturale, ed è sempre stata mano agli atleti che partecipano a tali eventi.
Se la gara a fatto divertire ed ha saputo rispettare gli atleti che hanno partecipato, tali atleti ne parleranno bene e ritornerrano l’anno dopo, se ciò non è successo tali gare saranno messe nel dimenticatoio in modo del tutto fisiologico
Sono tantissime le gare di CrossFit amatoriali italiane a cui partecipare.
Alcune sono diventate veri e propri eventi internazionali, altre invece hanno mantenuto la loro identità grazie alla propria offerta studiata per un determinato tipo di utenza.
- Gara per Master
- Gare per Scaled
- Gare per Elite
- Gare individual
- Gare a team
- Gare per cazzeggiare e divertirsi in compagnia
- Gare per fare brutto e competere con i big
Insomma gare per tutti i gusti, con un solo unico comune denominatore, la voglia di divertirsi avendo la consapevolezza di partecipare ad eventi fini a se stessi con l’unico scopo di dimostrare a se stessi il proprio livello di fitness raggiunto, sfidando altri membri della comunità.
L’inutile guerra federativa
Purtroppo stiamo dando a questa storia delle federazioni e dei campionati fin troppo peso secondo me.
Per essere chiari :
- Il Functional Fitness non è uno sport
- Il CrossFit non è uno sport
- Il Cross Lift non è uno sport
- Il Functional Training non è uno sport
Insomma nessuno dei sopracitati è uno sport e non esiste nessun campionato mondiale riconosciuto da nessun ente ne CONI ne CIO ne altro degno di nota che possa far pendere l’ago della bilancia da uno o l’altro capo.
Certo il CrossFit ha i Games ci mancherebbe e potremmo paragonarli perfino alle olimpiadi.
Ma lo spirito che muove centinaia di migliaia di persone a confrontarsi durante gli Open sicuramente non è quello di partecipare ai CrossFit Games, ma la voglia di competere, mettersi in gioco, divertirsi, misurare il proprio stato di fitness con il mondo intero.
Il CrossFit professionale in Italia non è ancora arrivato e forse non arriverà mai. (Fatta eccezione per quei 5/6 atleti che centrano periodicamente la qualificazione per i Games).
La cosa che ancora molti non hanno capito è che a noi decine di migliaia di CrossFitters Italiani magari stà bene cosi… Che facciamo CrossFit solo per divertirci, per poter permetterci di bere una birra in più al sabato, per poter restare in forma divertendoci, magari partecipando a qualche evento per il gusto di vedere amici lontani che abbiamo conosciuto mesi addietro in un altro evento.
Insomma di andare ai Games o diventare campioni del mondo di Fanta Fitness ai CrossFitters italiani importa poco.
Quello che è successo ultimamente non ha giovato a nessuno, e come sempre i più penalizzati sono gli atleti e la comunità, che non solo non possono allenarsi nel proprio box ma che si devono subire ogni giorno tutte queste inutili diatribe e sono costretti a scegliere da che parte stare.
L’unica cosa buona uscita da tutto questo casino è che pagando una quota associativa a tali associazioni ci si può allenare, tutto qua.
Se mi mettessi nei panni di un box owner che è chiuso da ottobre e che viene da altrettanti mesi di chiusura farei anche io di tutto per far tornare e pagare l’abbonamento ai miei clienti, anche farli affiliare perchè no. Magari dividendo a meta il costo di iscrizione, con la consapevolezza che tutto questo avrà un termine temporale.
La pandemia finirà
Questa soluzione, escamotage, furbata, opportunità (chiamatela come volete) del diventare PRO per allenarsi, servirà solo fino alla fine della pandemia. Quando si potrà tornare ad allenarsi senza limitazioni tutto tornerà alla normalità e le persone decideranno senza pressione se affiliarsi o meno ad uno di questi enti.
Identità delle gare di CrossFit Amatoriale
Non mi stancherò mai di dirlo, se la gara X fa schifo non diventerà un super evento diventando parte di un circuito anzi potrebbe fare più danni che altro visto le attuali condizioni in cui versiamo.
L’isteria comparsa ultimamente sui social assomiglia sempre più al modus operandi del vicino che chiama i carabinieri perchè ti è venuto a trovare tuo fratello con i figli e quindi stai facendo assembramenti…
Insomma, vi prego ritornate tutti in voi, almeno per rispetto degli atleti che partecipano ai vostri eventi…
Ricordo a tutti gli organizzatori me compreso, che l’unico valore aggiunto dei nostri eventi (mi ci metto anche io dentro) è il grado di soddisfazione dei clienti, in questi casi gli atleti che vi hanno partecipato.
Il mio consiglio spassionato è :
Se sei un organizzatore di gare concentrati sul migliorare sempre di più l’esperienza dei tuoi clienti (gli atleti). Sicuramente non parteciperanno alla tua gara perchè sei o non sei affiliato ad un’ente e parte di un circuito di gare. Quello che conta alla fine è come verranno trattati gli atleti durante i 2/3 giorni di gara live e cosa ricorderanno dell’evento a cui hanno partecipato. .

