Ecco le linee guida per la pratica degli sport individuali.
Il ministro Vincenzo Spadafora ha cosi presentato le nuove linee guida per l’allenamento individuali degli atleti :
Ogni sport merita la massima attenzione.
Le linee guida per permettere agli atleti di allenarsi in sicurezza sono state stilate in modo molto approfondito e dettagliato, portando avanti con celerità e massima cura, un protocollo incentrato alla tutela degli atleti ma anche di tutti gli operatori dello sport.
Abbiamo enuto presente le osservazioni pervenute nei giorni scorsi, a partire dal dossier redatto dal Coni e dal Cip, con le indicazioni giunte da tutte le Federazioni e la supervisione della Federazione dei Medici Sportivi.
L’Ufficio per lo sport ne ha tratto un documento utile per tutte le discipline.Ora siamo al lavoro per il protocollo per gli allenamenti degli sport di squadra e per le Linee guida per la riapertura delle strutture in cui si pratica lo sport di base.
Ecco di seguito le idicazioni di sicurezza da parte dei gestori degli impianti di propria competenza,o delle associazioni e/o di qualunque altro soggettodi rispettiva affiliazione.
Attenzione è importante leggere queste linee guida anche se non riguardano le palestre classiche per intenderci. Molte modalità di gestione del rischio quali la pulizia potrebbero essere richieste anche nelle palestre dove ci si allena. Meglio essere preparati.
Definizione
Per operatore sportivo si intende sia l’atleta sia il personale di supportopresente nel sito sportivo (dirigente, tecnico, ufficiale di gara limitatamente alla fase dell’allenamento, e collaboratore a vario titolo), individuati dall’organismo sportivo di riferimento.
Per sito sportivo si intende indifferentemente ogni luogo destinato allo svolgimento di esercizi sportivi eventualmente fornito degli attrezzi necessari, di spogliatoi, di impianti igienici e docce ovvero ogni impianto che rappresenta un insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune irelativi spazi e servizi accessori, individuati dall’organismo sportivo di riferimento.
Per organismo sportivo(O.S.) si intende il CONI, il CIP, ogni Federazione Sportiva Nazionale (FSN), olimpica e paralimpica, ogni Disciplina Sportiva Associata (DSA) e ogni Ente di Promozione Sportiva (EPS).
Per organizzazione sportivasi intende ogni Federazione Sportiva Nazionale (FSN), Disciplina Sportiva Associata (DSA), Ente di Promozione Sportiva (EPS) e relativi nuclei associativi (associazioni e società costituite ai sensi dell’art. 90 della L. 289/2002 e ss.mm.ii. ed iscritte nel Registro Nazionale istituito ai sensi dell’art. 5, comma 2, lettera c) del D.Lgs. 242/1999 e ss.mm.ii.; società̀di cui alla L. 91/1981; gruppi sportivi di cui all’art. 6 della L. n. 78/2000).
Atleti riconosciuti di interesse nazionale
Sono atleti di interesse nazionale gli atleti professionisti e non professionisti riconosciuti tali dal CONI, dal CIP e dalle rispettive federazioni, in vista della partecipazione ai giochi olimpici o a manifestazioni nazionali ed internazionale, individuati dall’organismo sportivo di riferimento quali soggetti abilitati a svolgere gli allenamenti di cui alla lettera g), art. 1, comma 1, del DPCM 26.04.2020.
La formazione a distanza(FAD) è l’insieme delle attività didattiche svolte all’interno di un progetto formativo che prevede la non compresenza di docenti e discenti nello stesso luogo.
Il telelavoro è lo strumento operativo per lavorare indipendentemente dalla localizzazione geografica, facilitato dall’uso di strumenti informatici e telematici e caratterizzato da una flessibilità sia nell’organizzazione, sia nella modalità di svolgimento.
Modalità della prestazione di lavoro all’interno del sito sportivo
Effettuare ove possibile il supporto all’attività sportiva in modalità “da remoto”.
Attuare ove possibile, per le attività sportive in presenza, la riduzione del numero totale delle persone presenti nel sito sportivo, anche tramite turni, la riorganizzazione di attività e la formazione a brevissimo termine degli operatori sportivi coinvolti, la limitazione del numero di accompagnatori.
Attuare ove possibile una nuova e diversa turnazione degli operatori sportivi e anche degli eventuali accompagnatori (atleta/praticante attività motorie-sportive vs personale di supporto e/o accompagnatori di atleti) anche al fine di creare gruppi distinti e riconoscibili, in un’ottica anche di tracciabilità delle presenze e delle interazioni tra soggetti presenti nel sito sportivo;
Rimodulare gli accessi al sito sportivo.
Distanziamento nelle variefasi dell’attività sportiva
A seguito dell’analisi del lay-out e dell’organizzazione delle attività sportive, deve essere garantita la distanza di almeno 1 metro tra gli operatori sportivi (praticanti, docenti, discenti e altro personale di supporto o persone presenti). Inoltre, saranno da valutare diverse distanze interpersonali tra gli atleti infase di attesa, di allenamento, anche in relazione alle specificità dello sport praticato, con necessità di distanziamento proporzionate allo sforzo fisico dell’atleta (indicativo della emissione di droplets) e alla possibilità che l’atleta stesso indossi dei dispositivi di prevenzione del contagio.
Sarà sempre indicato che gli atleti, quando non direttamente impegnati in allenamento, siano alla distanza di almeno 1 metro, preferibilmente 2,tra loro e dagli operatori sportivi e/o accompagnatori ed indossino la mascherina.
Per ciascuna categoria di sport, devono essere individuati i corretti distanziamenti in base alla possibile emissione di droplets. Recenti lavori svolti dalle Università di Eindhoven e Leuven, nonché della FMSI,suggeriscono che in caso di camminata a 4 km/h, un soggetto in scia dovrebbe mantenere la distanza di sicurezza di 5 metri per avere un’esposizione equivalente a quella di due soggetti fermi a 1.5m di distanza; in caso di corsa a 14.4 km/h la distanza equivalente per due soggetti in scia è di circa 10 metri.
Particolare importanza assume il distanziamento per la permanenza di operatori sportivi presenti nei locali di ristoro e in quelli igienici, stante la non possibilità di utilizzare i dispositivi di prevenzione del contagio. In questa tipologia di locali è importante anche che il posizionamento delle persone non sia faccia-faccia e tenga conto di appositi turni di accesso e permanenza.
Gestione entrata/uscita degli operatori sportivi e di altri soggetti nei siti sportivi
Favorire orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle zone comuni (ingressi, spogliatoi, servizi igienici, locali di attesa, locali dedicati alle attività sportive, locali di ristoro, ecc.).
Revisione lay-out e percorsi
In base alle specifiche esigenze, attuare una nuova e diversa modalità della circolazione interna.
Differenziare ove possibile i punti di ingresso alla struttura dai punti di uscita;
Installare barriere separatorie “antirespiro” nelle zone considerate critiche per contatto diretto;
Valutare i luoghi di sosta degli atleti (esempio bordo-campo, panchina, bordo piscina, zona di gioco).
Sala antidoping.
Per ciascun luogo di interesse, simulare i percorsi ed i flussi di spostamento delle persone tra un luogo e l’altro, per valutare eventuali assembramenti anche in ingresso ed uscita. Gestione dei casi sintomatici
Realizzazione di un luogo dedicato all’isolamento ove ricoverare temporaneamente coloro che dovessero manifestare insorgenza di sintomi riconducibili a Covid-19 durante le attività sportive
Messa a punto di una procedura per la gestione dell’operatore sportivo o di altra persona presente nel sito sportivo che dovesse manifestare sintomi riconducibili a Covid-19 durante le attività sportive.
Pratiche di igiene
Lavarsi frequentemente le mani
Indossare i dispositivi di prevenzione del contagio prescritti per ciascuna situazione/sport, in base al carico metabolico e in base alla indossabilità del dispositivo stesso
Mantenere la distanza interpersonale minima di 1 metro, preferibilmente 2, in caso di attività metabolica a riposo. Per esempio, per gli atleti in caso di attesa, riposo e inoltre per tutti gli operatori sportivi.
Mantenere la distanza interpersonale minima adeguata all’atto motorio, al carico metabolico e alle altre misure di mitigazione disponibili;
Non toccarsi mai occhi, naso e bocca con le mani;
Starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie; se non si ha a disposizione un fazzoletto, starnutire nella piega interna del gomito
Evitare di lasciare in luoghi condivisi con altri gli indumenti indossati per l’attività fisica, ma riporli in zaini o borse personali e, una volta rientratia casa, lavarli separatamente dagli altri indumenti.
Bere sempre da bicchieri monouso o bottiglie personalizzate
Gettare subito in appositi contenitori i fazzolettini di carta o altri materiali usati (ben sigillati)
Non consumare cibonegli spogliatoi.Ai fini della attuazione delle buone pratiche igienichedovranno essere messi a disposizione del lavoratore
Procedure informative affisse nel sito sportivo, nelle zone di accesso, nei luoghi comuni, nelle zone di attività sportiva, nonché negli spogliatoi e nei servizi igienici.
Dispositivi di prevenzione del contagio prescritti per ciascuna situazione/sport, in base al carico metabolico e in base all’indossabilità del dispositivo stesso.
Dispenser per gel igienizzante
Sistema di raccolta dedicato ai rifiuti potenzialmente infetti (fazzoletti monouso, mascherine/respiratori) e relative buste sigillanti
Indicazioni sulle corrette modalità e tempi di aerazione dei locali.
Specifiche attività di filtrazione dell’aria neilocali chiusi,ad esempio tramite purificatori di aria dotati di filtri HEPA destinati a diminuire la quantità diaerosol.
Pulizia giornaliera e periodica sanificazione.
Vietare lo scambio tra operatori sportivi e personale comunque presente nel sito sportivo di dispositivi (smartphone, tablet, ecc.) e di attrezzi sportivi; in alternativa, prevedere adeguate sanificazioni. Prioritarizzazione del rientro degli operatori sportivi nei siti sportivi e di accesso di persone terze
Privilegiare il rientro nei siti sportivi ovvero l’accesso, dopo la chiusura, di operatori sportivi e persone terze non affetti da condizioni di salute preesistenti che possano causare una maggiore suscettibilità all’infezione da SARS COV-2 o un aumentato rischio di complicanze, in accordo con il medico competente.
Sistema dei trasporti
Richiedere agli operatori sportivi per quanto possibile l’utilizzo di mezzi di trasporto privati e singoli.
In caso di inserimento di un sistema di trasporto a navetta, a carico dell’organizzazione sportiva, applicare le norme previste per il trasporto pubblico. Utilizzo dei dispositivi di prevenzione del contagio
Mascherine chirurgiche
Per assicurare prestazioni adeguate, le mascherine chirurgiche devono essere conformi alle norme EN 14683:2019. L’applicazione di queste norme garantisce che le mascherine chirurgiche espletino le seguenti funzionalità principali: efficienza di filtrazione batterica: le prove prescritte nella norma servono a garantire che eventuali contaminanti biologici presenti nell’espettorato della persona che indossa la mascherina (particelle liquide) non possano attraversare il materiale filtrante della mascherina stessa;respirabilità: il significato di questa prova è fornire la garanzia che la persona che indossa la mascherina possa inspirare attraverso il tessuto senza troppa fatica.
Non vi sono requisiti per la fase di espirazione;bio-compatibilità: il significato di questa prova è garantire che la cute della persona che indossa la mascherina non subisca effetti irritativi,tossici o allergenici.
Pulizia:
Il significato di questa prova è fornire la garanzia che il materiale di cui è composta la mascherina abbia un adeguato livello di pulizia, in considerazione del posizionamento sulla cute integra, vicino alle mucose di naso e bocca
Indossabilità
La forma della mascherina deve consentire che essa sia indossata vicino a naso, bocca e mento di chi la indossa e che la maschera si adatti perfettamente ai lati. Non sono richieste proprietà di aderenza completa né di sigillatura del viso. Le mascherine chirurgiche espletano la propria funzione protettiva solo se correttamente indossate e cambiate frequentemente, tipicamente ogni 4 ore oppure sostituite quando vengono rimosse per mangiare o bere.
Guanti monouso in diversi materiali plastici sintetici
Ai fini del contenimento del contagio, guanti monouso possono essere indicati in quelle situazioni in cui il lavoratore non ha accesso in modo frequente ed agevole a gel igienizzanti o ad acqua e sapone per il lavaggio dellemani. Inoltre,dovrebbero essere indossati da tutti quegli operatori sportivi per cui questi dispositivi sono indicati da preesistentiragioni di protezione del lavoratore, di protezione dell’ambiente, di protezione del bene che viene usato o da altre legislazioni vigenti.
Tali dispositivi espletano la propria funzione protettiva solo se correttamente indossati e cambiati frequentemente, tipicamente i guanti vanno cambiati al termine di ciascuna procedura di manipolazione.
Pulizia e sanificazione luoghi e attrezzature nei siti sportivi
Sulla base della valutazione del rischio legata ai luoghi che caratterizzano un sito sportivo, occorre predisporre un piano specifico che identifichi le procedure da applicare e la periodicità con cui effettuare la pulizia e la sanificazione periodica dei luoghi, ambienti e attrezzature.
Per “pulizia” si intende la detersione con soluzione di acqua e detergente; con “sanificazione” invece la decontaminazione con apposite soluzioni disinfettanti. Nella scelta dei prodotti da utilizzare per la pulizia, in assenza di altre più recenti indicazioni da parte delle autorità sanitarie, occorre tenere conto di quanto indicato nella Circolare n. 5443 del Min. Salute del 22.02.2020.
Nel piano di pulizia occorre includere almeno: gli ambienti dedicati alla pratica sportiva; le aree comuni; le aree ristoro; i servizi igienici e gli spogliatoi; le docce; gliattrezzi e i macchinari sportivi; le postazioni di lavoro e allenamento ad uso promiscuo; gli ascensori, i distributori di bevande e snack, con particolare attenzione alle superfici toccate più di frequente; le parti esposte dell’impianto di ventilazione (es. prese e griglie di ventilazione se facilmente raggiungibili).
L’elaborazione di istruzioni specifiche in merito alla pulizia di dette componenti va strutturata sulla tipologia di impianto per garantire una corretta pulizia.
La pulizia potrà essereoperata con panni puliti in microfibra inumiditi con acqua e sapone, ipoclorito di sodio 0,1%, oppure con alcool etilico al 70-75% con successiva asciugatura, pulizia ed eventuale sostituzione dei filtri con altri più efficienti.
In linea generale:
Per le superfici toccate più di frequente utilizzando panni diversi per ciascun tipo di oggetto/superficie (porte, maniglie, finestre, vetri, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, tasti, tastiere, telecomandi, stampanti) le attività di pulizia devono essere effettuate con cadenza giornaliera almeno due volte al giorno; per gli strumenti individuali di lavoro/attività sportiva, la pulizia giornaliera a fine turno può essere effettuata dal lavoratore/utilizzatore stesso, al quale deve essere messo a disposizione idoneo detergente e fornita adeguata informazione; ad ogni cambio turno/atleta per attrezzi, macchinari e postazioni comuni di lavoro/attività sportiva.
La periodicità della sanificazione dovrà invece essere stabilita dal Datore di Lavoro/Gestore dell’impianto ovvero dal Legale rappresentante dell’organizzazione sportiva, in relazione alle caratteristiche ed agli utilizzi dei locali, attrezzi, macchinari ed eventuali mezzi di trasporto, previa consultazione del Medico Competente, del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione edel/i Rappresentante/i dei Lavoratori per la Sicurezza.
- Tale valutazione dovrà tenere in considerazione:
- Livello di diffusione del virus a livello nazionale e locale (livello di allerta)
- Livello di affollamento e destinazione d’uso dei locali.
- Tipologia di attività svolta nel locale
- Accesso ed eventuale stazionamento di personale esterno o di accompagnatori
- Vicinanza dell’operatore all’attrezzatura
- Impiego di dispositivi che riducono il contatto
- Impossibilità di lavaggio frequente delle mani durante l’impiego
Attività che aumentano la probabilità di emissione di aerosol/goccioline di sudore (es. uso di microfono, attività metabolica intensa, etc.).
Si dovranno inoltre prevedere procedure specifiche di intervento e sanificazione nel caso di operatore sportivo o persona terza con manifestazione evidente di sintomi; nel caso di stazionamento nei siti sportivi di una persona con sintomi, occorre:
Prevedere un intervento straordinario di sanificazione/decontaminazione dei locali frequentati, compreso il locale utilizzato per il suo isolamento.
L’intervento degli operatori per la sanificazione deve essere preceduto da un’aerazione completa dei locali
A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente e sulle superfici per diverso tempo, i luoghi e le aree frequentati dalla persona, nonché le attrezzature utilizzate e le superfici toccate di frequente, dovranno essere sottoposti a completa pulizia con acqua e detergenti comuni prima di essere riutilizzati
Dopo la pulizia con detergente neutro, si dovrà procedere con la decontaminazione da effettuare con disinfettanti a base di ipoclorito di sodio 0,1% o con etanolo al 70-75% per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio;-durante le operazioni di pulizia con prodotti chimici, bisogna assicurare la ventilazione degli ambienti.
Tutte le operazioni di pulizia devono essere condotte da personale che indossa DPI secondo disposizioni e procedure specifiche dell’attività stessa.I rifiuti prodotti dalle attività dipulizia/sanificazione/decontaminazione dell’ambiente, come gli stracci e i DPI monouso impiegati, devono essere trattati ed eliminati come materiale potenzialmente infetto.
I rifiuti devono essere trattati ed eliminati come materiale infetto categoria B (UN 3291), corrispondenti al codice CER 18.01.03* HP 9 e categoria ADR UN 3291.
In relazione a quanto precede, ciascun operatore ed atleta deve ricevere formazione relativamente all’uso corretto della mascherina e alle diverse intensità di attività svolte, che si possono determinare in diversi modi: dal monitoraggio continuo della frequenza cardiaca e di altri parametri fisiologici alla valutazione soggettiva della intensità percepita di sforzo e affaticamento.
Si raccomanda che ciò sia preso in considerazione per la messa a punto di idonee attività di informazione.
Formazione ed addestramento
La formazione in questo contesto è intesa come un’attività fondamentale per la comprensione degli interventi di prevenzione attuati nel sito sportivo o per evitare il rischio di contagio da Covid-19 e, quindi, la condivisione di modalità e procedure utili per lo svolgimento in sicurezza dei rispettivi compiti. Inoltre, la necessità di riavviare gli impianti, dopo il fermo o il funzionamento limitato alla salvaguardia di servizi essenziali, comporterà l’esigenza di prevedere un’attività di formazione specifica indirizzata alle figure preposte al loro funzionamento a regime, nell’ottica di nuove procedure lavorative che comprenderanno tutti gli accorgimenti necessari al contenimento del rischio da Covid-19.
ll rischio Covid-19 è trasversale, pertanto interessa tutte le figure presenti nel sito sportivo, quindi, la formazione deve essere erogata a tutti gli atleti, agli operatori sportivi e agli accompagnatori.
Fonti :
Di seguito il testo integrale rilasciato dall’ufficio dello sport e delle politiche sociali.
Linee guida allenamento sport individuali