La storia come tutte quelle che interessano le sostanze dopanti è torbida. Ricette e timbri rubati, spaccio di prodotti dopanti altamente tossici, truffa ai danni della sanità.
Insomma un vero e proprio miscuglio di melma, che puntualmente a scadenze temporali precise torna a galla, per ricordarci che esiste un mondo fatto di pseudo preparatori, atleti, professionisti che ha deciso di sovvertire tutte le regole morali che lo sport dovrebbe per prima cosa insegnare.
Precisazioni
Al netto di chi siano i reali protagonisti di questa vicenda ( cosa che ci interessa davvero poco a questo punto) , resta lo sconcerto di chi professandosi “professionista del benessere” riesca a macchiarsi di reati quali la truffa, la ricettazione, e la falsa professione senza la ben che minima rivalsa morale alla stregua di veri e propri criminali. La nostra speranza è che la magistratura incaricata faccia chiarezza il prima possibile e riesca nel caso di colpevolezza a far cessare immediatamente l’operato di tali soggetti.
Operazione Muscle Bound
Apprendiamo dal sito ufficiale del Comune di Milano sezione Polizia locale che è stata portata a termine l’operazione “Muscle Bound” condotta dalla Squadra Interventi Speciali dell’Unità Radiomobile della Polizia locale di Milano.
21 le persone denunciate attualmente a piede libero per truffa aggravata ai danni dello stato per un totale di circa 50.000 euro ed un’altra per esercizio abusivo della professione medica, ricettazione e falso documentale.
L’indagine ha inizio nel maggio del 2019 quasi per caso. Una farmacia di Milano di zona Ticinese insospettita da una ricetta che prescriveva farmaci anabolizzanti contatta il medico dell’Ospedale San Raffaele che l’aveva prescritta.
Disconosciuta la ricetta il medico si è immediatamente rivolto al drappello di Polizia dell’ospedale e di seguito è stato messo in contatto con la Squadra Interventi Speciali della Polizia Locale di Milano.
Timbri falsi e ricette rubate
Una volta formalizzata la denuncia per il furto del ricettario, sono state avviate le indagini.
I farmaci prescritti nello specifico erano ormoni della crescita con effetti collaterali importanti che vengono prescritti solo in casi davvero importanti e necessari a persone che sono a loro volta costantemente monitorate da un medico. Il valore del farmaco è molto alto ed è di circa 600 euro e cosa più grave totalmente a carico del Servizio Sanitario Nazionale.
Proseguite le investigazioni gli agenti della polizia locale sono venuti in possesso di diverse prescrizioni simili in oltre 20 farmacie dislocate in tutta la Lombardia. Il modus operandi è sempre stato simile. Le ricette risultate tutte rubate recavano timbri di provenienza furtiva e firme fasulle.
Da approfondimenti di indagine, attraverso attività di osservazione, intercettazioni telefoniche, perquisizioni e sequestri, è emerso inoltre che, mentre alcuni assumevano i farmaci ignari di come venissero procurati, altri erano a conoscenza delle modalità fraudolente.
Gli indagati
Non inseriamo per ragioni di etica professionale le iniziali degli indagati, aspettiamo il giudizio della magistratura per poter confermare la colpevolezza o l’innocenza dei soggetti coinvolti.
Al netto della notizia e sulla presunta colpevolezza degli indagati ciò che trapela è la totale mancanza di rispetto delle più comuni regole di convivenza civile e di etica professionale. Lo sport intenso come strumento di miglioramento della propria condizione di salute diventa in questo caso pura teoria.
La promozione e la vendita di sostanze dopanti è vietata dalla legge e punibile con l’arresto e la detenzione, ma sembra proprio che questa sia una eventualità che in molti considerano solo una postilla.
Capita però come in questo caso, che la realtà venga a bussare alla porta e le conseguenze potrebbero essere anche molto pesanti.
Ecco il link alla notizia diramata dal sito ufficiale del Comune di Milano che ci limitiamo a riportare per intero.