L’alimentazione è alla base del nostro movimento. Noi CrossFitters lo sappiamo molto bene, spendiamo per la nostra alimentazione molto denaro e conoscere quali prodotti acquistare in modo consapevole dovrebbe essere alla base di tutto il processo.
Ecco quindi un’altro articolo molto interessante che vi permetterà di scegliere il miglior salmone sul mercato in modo sostenibile e consapevole.
Buona lettura….
Acquistare del pesce può essere complicato, soprattutto quando si tratta di salmone.
Selvaggio, allevato, insomma è difficile sapere quale salmone scegliere e perché farlo. Il dibattito tra il salmone d’allevamento e quello selvatico è sempre più accentuato, cerchiamo dunque di capire la differenza sostanziale tra questi due prodotti per diventare consumatori consapevoli.
Salmone d’allevamento
Cos’è il salmone d’allevamento?
Più comune e spesso meno costoso del salmone selvatico, il salmone d’allevamento viene allevato in grandi recinti subacquei, dove vengono usati antibiotici per combattere le malattie dovute al sovraffolamento, inoltre tali salmoni vengono nutriti con mangime appositamente progettato.
Ci sono alcuni allevamenti di salmoni che praticano pratiche attente e responsabili. Per questo motivo, le generalizzazioni radicali non sono del tutto accurate. Quella che segue è più di una panoramica generale ed è giusto per correttezza professionale non fare di tutta un’erba un fascio.
E bene ricordare che :
Il salmone selvatico mangia altri organismi che si trovano nel loro ambiente naturale, mentre il salmone d’allevamento riceve un mangime trasformato, ricco di grassi e ricco di proteine per produrre pesci più grandi ma meno sani e con valori nutrizionali non paragonabili al salmone selvaggio.
Valori nutrizionali del salmone
Sia il salmone d’allevamento che quello selvatico sono buone fonti di acidi grassi omega-3 sani.
Entrambi i salmoni contengono bassi livelli di contaminanti come mercurio e pcb, sebbene i livelli di quelli del salmone d’allevamento siano da 5 a 10 volte superiori a quelli selvatici.
Come per gli esseri umani, i pesci d’allevamento “sono quello che mangiano”.
In altre parole, il loro profilo nutrizionale dipende in gran parte dal loro mangime. Il salmone d’allevamento mangia un mangime trasformato, ricco di grassi e ricco di proteine che produce pesci più grandi e più grassi.
Tale tipo di salmone allevato può avere un buon sapore, ma è meno salutare del salmone selvatico.
A causa delle differenze ambientali e dietetiche, il salmone d’allevamento può contenere contaminanti potenzialmente più dannosi rispetto al salmone selvatico. Sebbene questi contaminanti sembrino essere sicuri per la persona media che consuma salmone in quantità moderate, alcuni esperti raccomandano che i bambini e le donne incinte mangino solo salmone selvatico.
Impatto ambientale
La pratica dell’allevamento intensivo di salmoni solleva diverse criticità ambientali , soprattutto quando l’allevamento non viene svolto in modo responsabile.
Ecco elencate di seguito alcune criticità:
- Trasferimento della malattia: spazi ravvicinati significano più facile diffusione dei patogeni.
- Fughe: i pesci d’allevamento che scappano in natura possono portare con sé malattie, competere con le specie autoctone, destabilizzandone l’equilibrio naturale.
- Inquinamento delle acque circostanti causato da escrementi di pesce e cibo per pesci non consumato
Salmone selvatico
Il salmone selvaggio dell’Alaska offre diversi benefici in più per la salute rispetto a quello allevato. Sia il salmone d’allevamento che quello selvatico contengono preziosi acidi grassi omega-3 e quantità simili di altri importanti nutrienti come zinco, magnesio e potassio.
Tuttavia, il salmone selvatico è stato attivo nel suo habitat naturale per tutta la sua vita, diventando cosi più magro e molto più povero di grassi saturi.
Il salmone selvatico contiene anche una concentrazione maggiore di collagene.
Aspetto
L’aspetto dei due pesci varia notevolmente. Il salmone selvatico, come i fenicotteri, ottiene il suo colore rosa intenso dai crostacei della sua dieta, che contengono astaxantina.
Il salmone selvatico immagazzina questo composto nei muscoli, facendo diventare la carne di un rosa brillante.
Il salmone d’allevamento tende a sembrare molto più pallido. Questi salmoni vengono nutriti con astaxantina sintetica e la relativa cantaxantina, un pigmento carotenoide.
Quale tipo di salmone dovresti scegliere
Sicuramente il salmone selvaggio dell’Alaska. Ecco di seguito elencante alcune considerazioni a supporto della tesi.
- Il salmone d’allevamento ha circa il 20% in più di grassi saturi rispetto al salmone selvatico. I salmoni d’allevamento sono pesci sedentari confinati nei loro recinti e quindi sviluppano meno massa magra e più grasso.
- Il salmone selvatico contiene meno contaminanti e ha più nutrienti rispetto al salmone allevato.
E’ molto importante tenere in considerazione durante la scelta d’acquisto di un salmone la differenza tra il benessere di un pesce che ha vissuto allo stato brado fino alla sua morte rispetto a uno intrappolato in un recinto fino alla sua cattura per essere ucciso.
La più grande preoccupazione riguardo il salmone d’allevamento sono gli inquinanti organici come i PCB.
Se volete ridurre al minimo l’assunzione di tossine, dovreste evitare di mangiare salmone d’allevamento troppo frequentemente.
E bene ricordare che :
Gli antibiotici nel salmone d’allevamento rappresentano un serio problema, poiché possono aumentare il rischio di resistenza agli antibiotici nell’intestino umano.
Perchè scegliere il salmone selvaggio dell’Alaska
- Il salmone selvaggio dell’Alaska è il 30% più magro del salmone d’allevamento, con il 20% in più di proteine.
- Il salmone selvaggio dell’Alaska contiene molte meno tossine.
- La sua pesca è sostenibile e rispetta l’ambiente, aiutando il sostentamento di una intera comunità.
Perchè NON scegliere il salmone allevato
- I rischi delle tossine contenuti nel salmone allevato superano di gran lunga i benefici degli acidi grassi.
- Il salmone d’allevamento tende ad avere livelli molto più elevati di contaminanti chimici noti per causare cancro, disturbi della memoria e cambiamenti neurocomportamentali nei bambini.
- Gli antibiotici e altre sostanze chimiche (compresi i pesticidi) usati per trattare i pesci d’allevamento si disperdono nella rete idrica, colpendo altre forme di vita marina oltre al salmone.
- La resistenza agli antibiotici nell’uomo è stata attribuita alla maggiore esposizione a sostanze chimiche antibiotiche negli approvvigionamenti di cibo e acqua, di cui gli allevamenti ittici contribuiscono in modo significativo.
- I pidocchi di mare degli allevamenti di salmoni uccidono fino al 95% dei giovani salmoni selvatici.
Conclusioni
Scegliere un prodotto sostenibile e sicuro come il Salmone Selvaggio dell’Alaska non solo vi permetterà di ottenere tutti i benefici di un alimento dalle proprietà miracolose, ma vi darà anche la possibilità di supportare un modello di pesca sostenibile, che permette all’ambiente di rigenerarsi ed offrire prodotti naturali di altissima qualità.
Per saperne di più vi invitiamo a visitare il sito web alaskaseafood.it