Disclaimer:
Faccio personalmente questo post, per cercare di dare una chiave di lettura personale dell’accaduto in pieno spirito collaborativo, con la speranza che tutte le situazioni accadute ultimamente vengano chiarite nel più breve tempo possibile, collaborando a proteggere in questo modo lo spirito di condivisione e comunità che ci lega.
Grazie
Si è conclusa purtroppo con una serie di insulti che personalmente non ho mai approvato in nessun tipo di discussione, la diretta del founder di Southern Warriors, Giuseppe Dicarlo. Sospesa a causa di troppi commenti negativi che non hanno permesso di continuare un pacato confronto, complici divergenze troppo estreme tra i diversi fronti.
La ragione del dialogo ha ceduto il passo alla rabbia di alcuni atleti che sostenevano le proprie ragioni a riguardo.
Ragioni in parte purtroppo condivisibili sul piano emotivo.
Come sapete la direzione dell’evento ha deciso. causa situazione sanitaria attuale di sostituire il live a Monopoli con una versione online. Durante la diretta Giuseppe Dicarlo ha elencato tutte le motivazioni che hanno portato alla decisione di sostituire la finale live con la versione online.
Con un corposo preambolo ha illustrato le motivazioni dell’impossibilità di rimborsare la fee pagata per la fase live, (circa 120 euro) che sostanzialmente si riducono ad impegni presi precedentemente con partner commerciali e professionisti da retribuire essendo l’evento SW gestito da una società di eventi e da un team di professionisti.
Durante l’intervento è stato citato come rafforzativo un leggittimo, paragrafo del rulebook che recita che in nessun caso ci sarebbe stato rimborso. Paragrafo che purtroppo non contiene riferimenti alla impossibilità di non svolgere un evento a causa di una pandemia come quella avvenuta. ( chi avrebbe potuto mesi fa?)
Ovviamente il Rulebook regolarmente consultabile, dovrebbe essere stato letto da tutti gli atleti prima di iscriversi alla gara.
Ma giustamente nessuno pensava che potesse succere una cosa del genere, ed invece è successa, speriamo che serva di lezioni per le prossime gare dove si deciderà di partecipare o meno in base proprio a questi parametri per evitare che succeda di nuovo.
Sicuramente vista l’eccezionale situazione vissuta negli ultimi mesi si sarebbero potute programmare e fare tante cose a riguardo, ma non è di nostra competenza decidere quali.
Il founder dell’evento ha comunicato che tutti gli atleti che parteciperanno alla fase on line dell’evento di quest’anno riceveranno un voucher che gli permetterà di partecipare alla fase live del prossimo anno.
Attaulmente non sarà dunque possibile essere rimborsati del denaro speso come successo anche in altri eventi ma sarà possibile usufruire di un voucher per la prossima edizione a condizione che si partecipi all’evento on line.
Non possiamo e non vogliamo dare giudizio sull’operato di un’azienda che realizza un evento in modo autonomo. Semplicemente non è di nostra competenza.
Ci siamo limitati per dovere di cronaca a riportare un breve recap dell’accaduto.
Ecco di seguito alcune considerazioni del tutto personali.
Rischio d’impresa
Sicuramente la prima è il rischio d’impresa che in questo caso sembra essere stato scaricato sugli atleti/clienti. Cosa legalmente ineccepibile sia chiaro.
Il potere del cliente
Gli strumenti di marketing di questo settore in questo caso (l’organizzazione di gare di CrossFit amatoriali) si basano su componenti emozionali molto complesse quali, la condivisione, la comprensione, l’inclusione, e tanto altro.
Componenti che decidono IN BASE ALL’ESPERIENZA DELL’ATLETA in modo impietoso il successo o il fallimento di un evento.
Ogni atleta farà sicuramente le proprie valutazioni in base alla situazione ed alle scelte prese dall’organizzazione.
Se sarà soddisfatto di quanto gli è stato offerto tutto si risolverà nel migliore dei modi, se invece non dovesse esserlo ha sicuramente in mano lo strumento più potente del mondo, la scelta, e deciderà in autonomia se partecipare o meno alle prossime edizioni.
Speriamo che tutto possa risolversi nel migliore dei modi sia per gli organizzatori che per gli atleti